I piedi sono la parte più distale del corpo umano, molte volte ci illudiamo che la loro struttura possa resistere a ogni tipo di stress invece essi sono dotati di una sensibilità tale da permettere loro di percepire anche un semplice soffio di vento, che attraverso il sistema nervoso viene subito comunicato al cervello.
Prendersi cura del piede significa dunque migliorare la propria qualità della vita perché dal loro benessere dipende anche la nostra salute.
Lo studio della Dott.ssa Manuela Carrara a Gavirate in provincia di Varese ti aspetta per aiutarti a raggiungere quella condizione che i nostri piedi meritano.
Il piede diabetico è un piede a rischio. Tipica complicanza dell'iperglicemia cronica trascurata, il piede diabetico è il risultato di una serie di alterazioni metaboliche che gravano pesantemente sull'integrità funzionale e strutturale dei vasi sanguigni.
Quando non adeguatamente curato, il piede diabetico può causare conseguenze catastrofiche quali ulcere sanguinanti, infezioni e cancrena.
Pianificare un programma di prevenzione volto a minimizzare il rischio di calli, lesioni, ulcere ed infezioni, si rivela dunque essenziale non solo per la salute e la qualità di vita del paziente diabetico, ma anche e soprattutto per la sua stessa sopravvivenza.
A causa dell’alterazione del metabolismo glucidico vengono compromessi il sistema nervoso e il sistema arterioso periferico.
Questo provoca neuropatie ed arteriopatie che sono le principali cause di ulcere ed infezioni degli arti inferiori.
Segni clinici
Il trattamento prevede: la rimozione delle callosità, il taglio corretto delle unghie, il courettage di eventuali lesioni ulcerative, le medicazioni, gli scarichi mirati, le ortesi plantari e digitali in silicone.
Principali indicazioni per i pazienti
Il piede reumatico rappresenta una patologia che si presenta molto spesso nelle persone anziane. Può determinare dolore intenso, difficoltà motorie, invalidità e quindi scarsa qualità della vita. In queste situazioni, i tessuti molli in corrispondenza delle sporgenze ossee vanno incontro a callosità, infiammazioni periarticolari, a volte addirittura a lesioni che stentano a guarire a causa della scarsa elasticità cutanea, tipica del soggetto anziano. Le unghie tendono ad ispessirsi diventando un terreno ideale per lo sviluppo di micosi.
Trattamento
Il termine indica una deformità del primo raggio del piede, progressivamente ingravescente, ad eziologia incerta, in cui l’alluce devia verso le altre dita del piede alterando la meccanica della deambulazione e il carico, giungendo nei casi più gravi a sovrapporsi al secondo e terzo dito e sviluppando un’esostosi articolare deformante, frequentemente dolorosa (borsite).
È spesso bilaterale, colpisce più frequentemente le donne, in età matura o senile. Vi sono forme congenite, ma più frequenti sono le forme acquisite. La principale causa sembra essere di natura biomeccanica, sovraccarico e ipermobilità del primo raggio in avampiede addotto o piatto (sindrome pronatoria).
Le cause secondarie sono i traumi, le alterazioni post-chirurgiche, le malattie reumatiche o neuromuscolari e le calzature inadeguate (tacchi alti , punta stretta ecc).
Quando le problematiche all’alluce persistono a lungo, si possono produrre altre patologie del piede (es. dito a martello, dita in griffe, metatarsalgie ecc.) che vanno incontro ad un’evoluzione peggiorativa.
Cura dell'alluce valgo
La metatarsalgia è una sindrome dolorosa che si sviluppa nella regione anteriore della pianta del piede a causa di un carico eccessivo in quella zona e della riduzione del pannicolo adiposo metatarsale Frequentemente è associata ad altre deformità come l’alluce valgo, le dita in griffe, ad alterazione strutturali o anomalie funzionali del piede. Nella maggior parte del casi il paziente presenta callosità plantari in corrispondenza dei metatarsi centrali. Aumenta nel tempo anche il dolore durante la deambulazione in particolare con l'utilizzo di scarpe con suola rigida, con tacco o strette.
Trattamento della metatarsalgia (nei casi più lievi)
È l’infiammazione del legame arcuato (fascia fibrosa molto resistente che unisce la zona plantare interna del calcagno con i legamenti delle dita) che provoca un dolore insidioso. Le cause della fascite sono principalmente traumatiche: un allenamento eccessivo, ma anche un sovraccarico ponderale e l’utilizzo di scarpe poco protettive o inadeguate. Piede piatto o cavo e la contrattura di alcuni muscoli della gamba possono essere delle concause.
Trattamento della fascite plantare
Il piede cavo si presenta con un’accentuata curvatura dell’arcata plantare (nell’impronta manca il mesopiede, la zona centrale,). È un piede tendenzialmente rigido e col tempo sviluppa delle ampie callosità nelle zone di appoggio Prevalentemente ha un’origine neurologica, ma anche congenita, reumatica o traumatica. Quasi sempre è associato alle dita a martello, meta tarsalgia, fascite plantare.
Il trattamento prevede
Al contrario del piede cavo, nel piede piatto scompare la volta plantare (nell’impronta il profilo del piede è pieno, in alcuni casi deborda medialmente) e il calcagno è deviato verso l'esterno. È frequente nei bambini e si corregge spontaneamente verso i 6 – 7 anni d'età. In caso contrario si può intervenire chirurgicamente, a seconda dei casi, tra i 10 e i 12 anni.
Negli adulti esiste la possibilità che il piede diventi piatto successivamente per insufficienza del tibiale posteriore, artropatie, traumi, disturbi neuromuscolari, tumori del piede.
Trattamento del piede piatto
È una modificazione biomeccanica piuttosto diffusa e spesso confusa con il piattismo. In questa condizione, durante il passo, il mesopiede continua a ruotare (più del necessario) abbassando la volta plantare e ritardando la fase di spinta . Questo causa limitazioni funzionali, tensioni alla fascia plantare, affaticamento, dolore e infiammazione.